blog per gli amanti della citta' partenopea una dalle piu' belle del mondo. orgoglioso di essere napoletano. grazie dio.

mercoledì 25 novembre 2009

Tutto Totò



Tutto Totò


"Il Latitante"
"Il tuttofare"

"Il grande maestro"

"Don Giovannino"

"La scommessa"

"Totò Ciak"

"Totò a Napoli"

"Totò yeye"

"Premio Nobel"

Inizialmente le puntate televisive dovevano essere dieci con titoli, trame ed attori diversi:

Il vecchio comnpagno di scuola
Un ex-detenuto si arrangia a vivere alla giornata con espedienti a danno di vecchi compagni di scuola,veri o inventati che siano.Con Totò, appariranno nel telefilm Lia Zoppelli, Giuseppe Porrelli e Mrio Castellani
La scommessa
Un impiegato timido va ad un appuntamento dove e' atteso dalla moglie del suo principale.Non e' un'avventura, ma una scommessa.Questo telefilm, come il precedente non contiene vecchi sketches di Totò.Con Luisella Boni, Mario Pisu e Mario Castellani
Il grande maestro
Un compositore con molte illusioni accetta di dirigere una banda. Nel telefilm sono inseriti "La camera tre(vecchio repertorio di Totò) e il famoso sketch dei bersaglieri. Con Ernesto Calindri, Giusi Raspani Dandolo e Mrio Castellani.
Il tuttofare
Un disoccupato si offre per qualsiasi lavoro, anche femminile, e finisce nel negozio di un parrucchiere dove ne combina di tutti i colori. Lo sketch "Il parrucchiere" si trova nella rivista "Bada che ti mangio". Con Durano e Castellani
Il premio nobel
Un inventore va in Svezia perche' gli hanno assegnato il Nobel. Durante il viaggio ha un'avventura in vagone letto, un pretesto per il notissimo sketch che appartiene alla rivista "C'era una volta il mondo". Con Silva Koscina e Castellani
Don Giovannino da Strapazzo
Il titolo dice tutto. Ci saranno due sketches che appartengono al vecchio repertorio di Totò. "I manichini" e "Pazzo per amore".Con Mario Castellani. Con questo telefilm si conclude la prima serie, dedicata a Totò "maschera".
Totò a Natale
Con questo titolo avremo un Totò natalizio e con caratteristiche di showman. Farà, cioè, un pò di tutto e ci apparirà anche come autore di poesie e canzoni
Totò befana
Con lo stesso impianto del precedente, questo telefilm ci riporterà una tra le più note creazioni di Totò, quella di Pinocchio, che si trovava nella rivista "Volumineide", rappresentata nel 1942 conb Anna Magnani.
Totò ciak
Questo telefilm sarà riservato a Totò attore cinematografico e dovrebbe essere interpretato anche da molti e notissimi attori che gli furono a fianco in trent'anni di carriera.
Totò yè yè
In questo telefilm, Totò - autore di canzoni tradizionali - dovrà misurarsi con i più noti interpreti della nuova generazione. E' già assicurata la presenza di Mina, Rita Pavone, Adriano Celentano e Bobby Solo.

Da un'intervista di Mario Castellani del 1973 riguardo TuttoTotò:

" Fui io ad avere l'idea di quel programma, e mi dispiace parlarne male. II ciclo dov'eva essere realizzato con Michele Galdieri, che era stato l'autore delle migliori riviste di Totò. Ma Galdieri morì prima che la collaborazione si realizzasse. Allora, poiché a suo tempo non era stata fatta nemmeno una registrazione dei nostri sketch di maggior successo con un lavoro di mesi cercai di ricostruire a memoria battute e dialoghi che inventavamo sulla scena. Pensai di fare poi le riprese televisive in un vero teatro e con un pubblico vero, perché la vera "spalla" di Totò era il pubblico, alle cui sollecitazioni egli risponde d'istinto con i suoi lazzi inconfondibili.
Totò arrivava in palcoscenico e si rivolgeva al pubblico parlando delle proprie esperienze di comico. Per esempio, diceva: "Quando c'era la guerra, c'era anche la censura sulle lettere. Noi la prendevamo in giro così". Quella battuta, gli permetteva di attaccare con l0 sketch sulla censura, "Orlando curioso", pieno di lazzi e doppi sensi irresistibili. Questo sketch doveva durare mezz'ora. Poi Totò si rivolgeva di nuovo al pubblico e diceva: "Una volta vi facevo ridere cosi. Adesso vi faccio ridere in questa altra maniera", e attaccava con un altro sketch, più attuale .
Il programma non andò in porto perché gli impresari vollero fare le cose alla svelta, la solita disgrazia che capitava a Totò anche nel cinema. Presero così i vecchi sketch da me ricostruiti, ci aggiunsero una testa e una coda, e li fecero girare in studio. Totò acconsentì, perché in questo modo lavorava meno, ma il risultato fu che vennero fuori soltanto dei brutti fUmetti. L'unica cosa buona di quella trasmissione è stata che Totò non fece in tempo a vedersi sul piccolo schermo, altrimenti si sarebbe guastato il sangue dalla rabbia. Ma ancora una volta avrebbe dovuto incolpare soltanto se stesso, la sua apatia, la sua mancanza di fiducia negli uomini. Era convinto che della sua arte non sarebbe rimasto niente, perché questo è il destino degli attori, e ritenne inutile affaticarsi per smentire il suo fondamentale pessimismo. Del resto, lo interessava solo il teatro vero, quello che lui inventava sera per sera davanti al suo pubblico: nel cinema e nella televisione vedeva unicamente delle macchine per far soldi, per pagarsi i suoi vizi e la sua dorata tristezza di principe venuto al mondo in un secolo sbagliato"

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