blog per gli amanti della citta' partenopea una dalle piu' belle del mondo. orgoglioso di essere napoletano. grazie dio.

mercoledì 25 novembre 2009

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napoli citta' di sole e di mare.

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Benvenuti nel nostro blog
questo bolg serve come organo di comunicazione per tutti i napoletani nel mondo.
qui si trovano notizie, interviste e commenti immaggini riguardanti una delle piu' belle citta' del mondo una citta' che ha fatto innamorare migliaia e migliaia di persone italiane o straniere sotto l'ombra del vesuvio la gente si innamora piu' facilmente.
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questo non e' un blog ufficiale ma e' un organo di comunicazione per far sapere ogni giorno gli sviluppi riguardante la citta' di napoli questo sito e' stato creato da .
Marigliano Domenico.

L'IDEA NAZIONALE


NON E' UN DATO CULTURALE,

UN SENTIMENTO SPONTANEO

DI APPARTENENZA,

E' CIO' CHE UNO SA

DI DOVER ESSERE.

ITALIANI SI NASCE,

NON SI DIVENTA".







Citazioni sulla città di Napoli e sui napoletani.A mio parere, Napoli è l'unica città d'Italia che rappresenta veramente la sua capitale. (Charles de Brosses)
Assai prima della costruzione del Regno d'Italia, Napoli era stata, per lunghi secoli, la capitale maggiore tra gli stati in cui l'Italia era divisa, ed una delle più grandi città d'Europa. (Andrea Geremicca)
[I napoletani] Cavano l'arte dal sole. (Camillo Boito)
Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell'Europa di diventare Napoli. (Curzio Malaparte)
Com'è importante stare a due, maschio e femmina, per questa città. Chi sta solo è meno di uno. (Erri De Luca)
Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. (Herman Melville)
E Napoli è cambiata moltissimo dopo la speculazione edilizia: è stato allora che sono arrivate le periferie inabitabili, è stato allora che è nata la «corona di spine», così viene chiamata a Napoli la periferia, «corona di spine». Ed è allora che, come scrivevo in L'occhio di Napoli, se ti capita di sbagliare strada, vai a finire in periferia e puoi arrivare all'inferno. (Raffaele La Capria)
Già nello scorcio del Medio Evo, Napoli oltrepassava i 200 mila abitanti, quando Milano non sorpassava che di poco i 50 mila e Torino ne contava 16 mila soltanto; quando Amburgo ne aveva meno di Torino e Londra meno di Milano. (Andrea Geremicca)
Gloria d'Italia e ancor del mondo lustro, madre di nobiltade e di abbondanza, benigna nella pace e dura in guerra. (Miguel de Cervantes)
Ho abitato a lungo in una città veramente eccezionale. Qui, [...] tutte le cose, il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato, [...] tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva [...] una impressione stranissima, come di una orchestra i cui istrumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si espremisero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione... (Anna Maria Ortese)
Il napoletano è convinto di vivere in un mondo ostile, sul quale non è in grado di esercitare alcun controllo... I rapporti tra gli uomini sono regolati da una concezione fatalistica, nella quale l'Autorità svolge lo stesso ruolo che ha il «destino» nel mondo naturale. (Percy Allum)
Il napoletano non chiede l'elemosina, ve la suggerisce. (Leo Longanesi)
In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli. (attribuita a Stendhal)
Io so questo che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – in quanto tale, senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quella che chiamiamo la storia o altrimenti la modernità. È un rifiuto sorto dal cuore della collettività contro cui non c'è niente da fare. Finché i veri napoletani ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all'ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili ed incorruttibili. (Pier Paolo Pasolini)
La vera malattia endemica a Napoli è la disoccupazione. (Francesco Compagna)
Napoletano, largo di bocca e stretto di mano. (vecchio detto popolare)
Napoli è l'unica città dove le persone ti salutano ancora con il "buongiorno" e non con un laconico "notte" o "giorno". (Christian De Sica)
Napoli è la capitale musicale d'Europa, che vale a dire, del mondo intero. (Charles de Brosses)
Napule è mille culure | Napule è mille paure | Napule è a voce d' 'e criature | che saglie chiano chianu | e tu saje ca nun si sulo. (Pino Daniele)
Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s'ingranano ma s'accavallano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire. (Ippolito Nievo)
Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli. (Curzio Malaparte)
Non sembrava di stampo veneziano, piuttosto della razza dei comici napoletani, mezzo ruffiani, mezzo commedianti, brutali e protervi, pericolosi e spassosi. (Thomas Mann)
Oggi mi son dato alla pazza gioia, dedicando tutto il mio tempo a queste incomparabili bellezze. Si ha un bel dire, raccontare, dipingere; ma esse sono al disopra di ogni descrizione. La spiaggia, il golfo, le insenature del mare, il Vesuvio, la città, i sobborghi, i castelli, le ville! Questa sera ci siamo recati alla Grotta di Posillipo, nel momento in cui il sole, passa con i suoi raggi alla parte opposta. Ho perdonato a tutti quelli che perdono la testa per questa città e mi sono ricordato con tenerezza di mio padre, che aveva conservato un'impressione incancellabile proprio degli oggetti da me visti oggi per la prima volta. (Johann Wolfgang Goethe)
Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo. (Stendhal)
Pe' Tuleto, p' 'a strada cchiù bella | d' 'a cchiù bella città ca se trova, | n'ata vita llà 'n miezo vulesse campà!...
'N Paraviso 'stu sciore 'e bellezza | llà sultanto 'o putite truvà! (Salvatore Baratta)
Per la sua bellezza e per la sua fecondità gli Dei si contendono il possesso della città. (Polibio)
Roma e Venezia si riuniranno all'Italia ma chissà se Napoli non sfuggirà all'Italia. Facile prender Napoli, difficile il conservarla. (Alessandro Dumas padre)
Santa Lucia è, sotto il profilo strettamente storico, il luogo da cui nacque la città di Napoli. (Vittorio Paliotti)
Togliete a Napoli il Vesuvio, e la voce incantata della sirena avrà perduto per voi le più dolci armonie. (Renato Fucini)
Vedi Napoli, e poi muori. (proverbio napoletano sulla bellezza della città)
Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carminio del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L'eleganze, gli amori passano e s'incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l'amoroso ricordo. (Ardengo Soffici)
Libero Bovio [modifica]
A Napoli il successo dura un'ora, l'insuccesso un anno – quando non ti accompagna tutta la vita.
Chist'è 'o paese d' 'o sole, | chist'è 'o paese d' 'o mare, | chist'è 'o paese addó tutt' 'e pparole,| so' doce o so' amare, so' sempe parole d'ammore! :Questo è il paese del Sole, | questo è il paese del Mare,| questo è il paese dove tutte le parole, | siano dolci od amare, sono sempre parole d'amore!
Napoli tutto tollera e perdona fuor che l'ingegno.
Tutto è azzurro a Napoli. Anche la malinconia è azzurra.
Giuseppe Marotta [modifica]
Allora come allora, nel marzo del 1947, Napoli, eccettuandone via dei Mille, via Tasso, il viale Elena e poche altre arterie di Chiaia di San Ferdinando del Vomero, era tutta un rione popolare. Napoli era allora un vicolo solo, un "basso" solo, una botteguccia sola.
Che cosa c'è tutto sommato, a Napoli? C'è un vulcano [Vesuvio] che ha tante possibilità di sterminio quanti sono gli acini d'uva e le ginestre cui si agghinda per dissimulare le sue intezioni.
Il vero mare di Napoli è quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo. Consuma Castel dell'Ovo e il Palazzo Donn'Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d'alga e di sale come nessun altro mare.
Lasciatemi dire che a Napoli i Santi, dal supremo e volubile San Gennaro al distratto San Giuseppe, da Sant'Antonio che protegge Posillipo a San Pasquale che sorveglia attentamente Chiaia, non sono che autorevoli congiunti del popolo. Il napoletano ha San Luigi, Sant'Espedito e ogni altro Santo come a certi poveracci dei vicoli capita di essere imparentati con un insigne professore residente a via dei Mille.
Paolo Monelli [modifica]
Ha detto Cicerone che Napoli è la città dove i sospettosi diventano confidenti, e gli infelici trovano consolazione. Perciò, quando sono seccato della politica vengo a Napoli a dimenticare tutto.
I napoletani discendono dagli dèi, questa è la verità, non sono né greci né oschi né romani, sono dèi. Che per vivere sulla terra si sono fatti come siamo; un misto di spirito attico grazie agli ateniesi, di tenacia al lavoro osca, di intelligenza indulgente ed acuta quale si conviene ad esseri divini.
Il napoletano non è ozioso; è filosofo. Sa che la vita è labile, l'avvenire è fallace, il lavoro è pena; accetta ogni fatica perché deve dar da mangare ai picirilli e alla donna; ma non lo esalta, non ne fa una missione nella vita come avrebbe voluto quello scocciatore di Catone. È povero e non è avido di denaro, è sobrio e non s'ingozza se la fortuna gli mette davanti una tavola imbandita.
Ora Napoli ha un nome greco, e se vuoi fare un complimento a qualche mio compatriota che m'intendo io puoi chiamarla l'Atene dell'occidente; ma prima di essere Neapolis era Paleopolis, città antichissima come dice il nome, e prima era Partenope, la città delle sirene, chiamata così dalla sirena Parthenope che ci ebbe la tomba.
Roger Peyrefitte [modifica]
Costumi tranquilli del popolo napoletano, che ci si immagina inquietante: la sorveglianza notturna di questa città è affidata a dodici carabinieri.
La vera Napoli, meravigliosa, pittoresca, commovente: quella della strada.
«Posillipo»: «che calma il dolore». Questo luogo d'incanto deve il nome a una villa di Pollione, il Romano che gettava gli schiavi alle murene. Un nome così di buon augurio non era che un'antifrasi.
Risa e sorrisi – la sola Corte d'Europa dove Casanova abbia sentito ridere fragorosamente fu quella di Napoli.










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