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giovedì 26 novembre 2009

omaggio al grande massimo troisi.
















Il Paradiso poteva attendere.

Omaggio a Massimo Troisi.
Gli inizi: La Smorfia.
I film.
Le interpretazioni.
La sua voce.
Tesi di Laurea di Claudia Verardi




La Smorfia


Massimo Troisi nasce a S.Giorgio a Cremano vicino Napoli il 19 Febbraio del 1954. Inizia molto giovane a calpestare le tavole dei palcoscenici. L'incontro con il primo componente della Smorfia (Lello Arena, Rafè per Massimo) avviene quasi casualmente. Massimo deve sostituire il titolare della parte del salumiere in una farsa di Petito con Lello "Rafè" nella parte del Colonnello. La loro amicizia non finira' mai, neanche dopo aver sciolto la Smorfia e proseguito ognuno la propria strada. Lello lo accompagnera' anche nei suoi viaggi a Houston per curare la sua malattia, una disfunzione congenita alla valvola nitralica.

Nel 1969 l'incontro dei due con Enzo Decaro, Valeria Pezza e Nico Mucci che formano "I Saraceni". Aprono il Centro Teatro Spazio nel 1972. Ma e' nel 1977 che i tre formano "La Smorfia". Sempre per caso si esibiranno al pubblico del Sancarluccio per sostituire Mastelloni che dovette rimandare il suo spettacolo. Inizia così una serie innumerevole di successi che li portera' in televisione nella trasmissione "Non stop". Seguiranno apparizioni in "La Sberla" e "Luna Park".
Memorabili alcune scenette del trio: S.Gennaro, La fine del mondo, La sceneggiata e tanti altri. Da segnalare i monologhi di Massimo: Il pazzo, Dio


i film:


Ricomincio da tre


Anno:1981
Regia:Massimo Troisi
Soggetto:Massimo Troisi, Anna Pavignano
Musiche:Pino Daniele
Interpreti:Massimo Troisi, Lello Arena, Lino Troisi, Fiorenza Marcheggiani.




Trama:
E' la storia di Gaetano (Massimo Troisi) che un giorno decide di partire da Napoli per Firenze, ospite della zia, in cerca di esperienze nuove. Cerchera' in questo luogo di ricominciare non da zero ma da tre, perche' almeno le due cose che gli sono riuscite nella vita non le vuole perdere. Insieme a vicissitudini passate anche per "merito" di Gaetano (Lello Arena) che lo raggiunge a Firenze, conoscera' Marta (Fiorenza Marcheggiani) con cui decide di vivere e far da padre al figlio che lei aspetta.

Curiosita':
Girato con un budget minimo (400 milioni circa), fu un fenomeno cinematografico. Esilarante, divertente ed espressivo apprezzato molto anche ai non-napoletani nonostante il linguaggio usato nel film sia costellato di dialoghi in dialetto.
In un cinema di Roma rimase in cartellone per ben 600 giorni, un vero record.
Le gesta e le espressioni sono tipiche della commedia dell'arte napoletana che vide in Toto' e De Filippo i maestri ed in Troisi il continuatore.

I critici cinematografici:
Valerio Caprara su "Il Mattino" del 7 Marzo 1981:
La faccia, i gesti, i gags del giovane Gaetano, alla ricerca del non si sa che cosa al di la' del vitellonismo provinciale, sono equilibrati in tonalita' crepuscolari che rompono il cliche' partenopeo di "tutti disoccupati, latin lover o camorristi".

Goffredo Fofi su "Il Manifesto" del 27 Marzo 1981:
....c'e' un personaggio che mi pare nuovo e non volgare, e che addirittura potrei dire, in campo comico, il personaggio piu' nuovo e rappresentativo, cioe' sociologicamente e antropologicamente piu' dentro ai nostri anni, dai tempi del Sordi anni cinquanta.

Lino Micciche' su "L'Avanti" del 19 Marzo 1981:
Certo, a conti fatti, il film e' piu' un condensato di situazioni che un racconto lineare, piu' una aggregazione di spunti felici che una storia ben strutturata. Ma alla base di un materiale così indefinito e precario, Troisi e' riuscito a costruire un film non solo di grande finezza, ma anche di notevole densita'.






Scusate il ritardo


Anno:1982
Regia:Massimo Troisi
Soggetto:Massimo Troisi, Anna Pavignano
Musiche:Antonio Sinagra
Interpreti:Massimo Troisi, Lello Arena, Giuliana De Sio




Trama:
Vincenzo (Massimo Troisi), giovane napoletano senza occupazione fissa, lascia scorrere la vita tra famiglia ad amici in maniera monotona. Il suo amico Tonino (Lello Arena) lo usa quasi come confessore nei suoi momenti di depressione dovuti a delusioni d'amore. Occasionalmente conosce Anna (Giuliana De Sio) con cui si lega sentimentalmente. Ma neanche lei riesce a smuoverlo da quella apatia quotidiana, dalle sue manie (persino un semplice raffreddore viene trattato come una cosa grave). Continuera' a vivere seguendo il suo motto "Fra un giorno da leone e cento da pecora preferirei viverne cinquanta da orsacchiotto".

Il giudizio dei critici:
Antonio Tricomi su "Cinemasessanta" del 1983:
Ancora una volta Troisi ha saputo cogliere gli umori attuali della sua generazione, passata dalle aperture utopistiche ad un sedentarismo domestico e claustrale, dalla foga contestataria ad una insofferenza flebile e diffusa, dai miti della liberazione sessuale alla piu' paralizzante timidezza nei riguardi delle donne.

Gianne Riotta da "Il Manifesto" del 5 Marzo 1983:
Le mani avvitate attorno alle tempie, gli occhi che girano strabuzzati, gli indici che interrogano una ciocca, persino la cicatrice dell'operazione a cuore aperto subita da Troisi comunicano la sua angoscia. Scusate il ritardo e' un film che trabocca tristezza. Triste e' la mamma del protagonista, mesta la sua deliziosa fidanzata, addirittura degno di Strindberg il solito allegro Lello Arena.







Non ci resta che piangere


Anno: 1984
Regia:Massimo Troisi, Roberto Benigni
Soggetto:Massimo Troisi, Roberto Benigni
Musiche:Pino Donaggio
Interpreti:Massimo Troisi, Roberto Benigni, Amanda Sandrelli




Trama:
Mario (Massimo Troisi) e Saverio (Roberto Benigni), l'uno bidello l'altro insegnante elementare, durante un viaggio in macchina si trovano a tornare indietro nel tempo, e precisamente nel 1492. Divertenti le situazioni in cui si trovano i due. Innamorare le ragazze componendo all'istante bellissime canzoni che Mario dice sue e che invece sono del tempo da cui proviene, il voler suggerire a Leonardo da Vinci straordinarie macchine irrealizzabili a quei tempi, tentare di fermare Cristoforo Colombo che sta per partire alla scoperta dell'America perche' la sorella di Saverio e' nei guai a causa di un americano. Resteranno nel '400 senza possibilita' di ritorare.

Curiosita': Realizzato da Troisi e Benigni giusto per fare qualcosa di divertente insieme, il film si rivelo' un successo che si piazzo' davanti a film come Indiana Jones e Ghostbuster. Inizialmente la trama prevedeva che i due fossero innamorati della stessa donna e questa situazione avrebbe comportato continui litigi. Queta idea fu pero' scartata e sostituita da questa che risulto' piu' congeniale ai due comici, uno timido ed introverso l'altro esuberante e vulcanico.

Il giudizio dei critici:
Michele Anselmi su "L'Unita'" del 21 Dicembre 1984
Vedendo Non ci resta che piangere i dubbi si accavallano e s'incrociano, lasciando anche lo spettatore piu' ben disposto un vago senso di insoddisfazione. Il fatto e' che, a dispetto del titolo autoironico, pensato e direto in amicizia stenta ad accendere il sorriso.

Fausto Gianì su "Paese Sera" del 21 Dicembre 1984
Dapprima convinti di accettare la nuova situazione, Mario e Saverio, riluttante il primo e di buon grado il secondo, decideranno che la vita continua e tanto vale la pena godersela......Mario sedurra' una bionda donzella cantandole canzoni d'oggi come "Volare", "Yesterday" e "Fratelli d'Italia" sapcciandole come proprie composizioni. Saverio cerchera' di suggerire a Leonardo da Vinci d'inventare il treno, il lapsus freudiano, il semaforo e la lotta di classe......Va da se' che la trama e' un pretesto, un ballon d'essai per collaudare il nuovo tandem comico.





Le vie del Signore sono finite


Anno:1987
Regia:Massimo Troisi
Soggetto:Massimo Troisi, Anna Pavignano
Musiche:Pino Daniele
Interpreti:Massimo Troisi, Massimo Bonetti, Marco Messeri, Enzo Cannavale, Jo Champa.




Trama:
Ambientato nel ventennio fascista, il film racconta la storia di Camillo (Massimo Troisi) barbiere ad Acquasalubre che, a causa della sua paralisi dovuta a problemi psicosomatici, viene abbandonato dalla fidanzata Vittoria (Jo Champa). Conoscera', durante un viaggio a Lourdes, Orlando (Massimo Bonetti), vero paralitico, con cui stringera' amicizia. La guarigione di Camillo avviene quando Vittoria si separa con il suo fidanzato.
Si cambia scenario quando Camillo, durante un discorso tra amici, commette l'imprudenza di criticare l'operato di Mussolini. Viene pestato dagli squadristi ed arrestato mentre Vittoria si trasferisce a Parigi. Camillo ritorna in depressione ed in carrozzella. Grazie al vecchio amico Orlando, torna in liberta' e scopre che il fratello Leone (Marco Messeri) gli ha nascosto le lettere di Vittoria. Parte subito per Parigi con la benedizione del padre (Enzo Cannavale) a riabbracciare la sua Vittoria.

Il giudizio dei critici:
Sauro Borelli su "L'Unita'" del 23 Dicembre 1987:
Un intreccio che a noi pare appassionante...........di luoghi.....di personaggi, palesi incarnazioni di velleita' e conformismi, slanci e cadute di ceti popolari e di borghesi piccoli piccoli sopravvissuti o prosperanti all'ombra del regime trionfante nei mediocri, desolati Anni Venti.

Mariuccia Ciotta su "Il Manifesto" del 24 Dicembre 1987:
Ma la bellezza del film e' tutta nel tempo dilatato, nell'asimmetria di un grande contenitore che raccoglie appunti di cinema, gioca ed allude ad altro cinema, coscienza minimale della felicita', saggezza di napoletano, notazione a margine dello schermo.




Pensavo fosse amore invece era un calesse


Anno:1991
Regia:Massimo Troisi
Soggetto:Massimo Troisi, Anna Pavignano
Musiche:Pino Daniele
Interpreti:Massimo Troisi, Francesca Neri, Alessia Sallustri, Marco Messeri, Angelo Orlando.




Trama:
Tommaso (Massimo Troisi) e Cecilia (Francesca Neri) si amano molto ma nessuno dei due vuole affrontare la vita coniugale. Continuano a lasciarsi per poi tornare insieme. Un lungo periodo passato insieme non porta al matrimonio e quando questo argomento viene affrontato si rendono conto che forse il loro non era amore ma, come dice Massimo, un calesse per indicare una qualsiasi cosa che non sia l'amore. Cecilia tenta anche di allontanarsi definitivamente "innamorandosi" di Enea (una grande interpretazione di Marco Messeri) che si rivela un uomo senza carattere e personalita'. I due torneranno insieme ma per non sposarsi. Infatti il giorno del matrimonio, Tommaso, invece di andare in chiesa, da appuntamento a Cecilia in un bar in cui i due si incontrano, vestiti da nozze, per parlare del piu' e del meno. Una storia d'Amore come Massimo aveva sempre desiderato realizzare. Una storia, cioe', che parlasse soltanto e sempre d'amore, questo immenso sentimento dai mille significati scambiato per qualcosa di insignificante come puo' esserlo un calesse.





Le intepretazioni.




No grazie, il caffe' mi rende nervoso


Anno:
1982
Regia:
Lodovico Gasparini, Lello Arena
Soggetto:
Massimo Troisi, Michael Pergolani
Musiche:
James senese
Interpreti:
Massimo Troisi, Lello Arena, Maddalena Crippa




Trama:
Un film scritto da Troisi e Pergolani in vena giallo-comica. La storia si svolge durante il Festival Nuova Napoli. L'atmosfera e' turbata da lettere minatorie che vengono recapitate ad alcuni protagonisti a firma di un fantomatico Funiculì Funicula'. Ben presto dalle minacce si passa all'omicidio. Massimo Troisi, che interpreta il ruolo di se stesso, e' uno dei minacciati e vittima di Funiculì Funicula'. L'assassino e' il Redattore de Il Mattino interpretato de Lello Arena che tenta in tutti i modi, anche con l'omicidio, di salvare "la purezza della tradizione napoletana"





Hotel Colonial


Anno:1987
Regia:Cinzia Th Torrini
Soggetto:Cinzia Th Torrini, Enzo Monteleone, Robert Kanz
Interpreti:Massimo Troisi, Robert Duvall, Rachel Ward, John Savage




Trama:
Marco (John Savage) si reca in Colombia per riconoscere il cadavere del fratello Luca, un ex terrorista fuggito. Pero' Marco non si convince, crede che Luca sia ancora vivo e si mette alla sua ricerca. Capita nell'Hotel Colonial gestito da Corrasco (Robert Duvall). Dello scenario fa parte il barcaiolo Werner (Massimo Troisi) che conduce una vita solitaria e spera sempre di ritornare a Napoli.




Splendor


Anno:1989
Regia:Ettore Scola
Interpreti:Massimo Troisi, Marcello Mastroianni, Marina Vlady




Trama:
E' questo il film che segna l'incontro fra Massimo ed Ettore Scola. La vicenda gira sui tre personaggi interpretati da Mastroianni (propietario di un cinema), Massimo Troisi (il macchinista) e Marina Vlady (la maschera). che si vedono chiudere la sala cinematografica. Ma l'intervento degli abitanti del piccolo paesino salva l'unico cinema presente in quel posto.
Secondo alcuni critici questo film non e' uno dei migliori di Ettore Scola.






Che ora e'


Anno:1989
Regia:Ettore Scola
Interpreti:Massimo Troisi, Marcello Mastoianni




Trama:
E' la storia di un sessantenne avvocato (Marcello Mastroianni) che si reca a Civitavecchia per incontrare il figlio (Massimo Troisi) che e' in servizio di leva. Il film, quindi, si incentra tutto su questo difficile rapporto tra i due molto diversi e distanti tanto che a stento riescono a riconoscersi quando si incontrano.




Il viaggio di Capitan Fracassa


Anno:1990
Regia:Ettore Scola
Soggetto:dal "Capitan Fracassa" di Theophile Gautier
Musiche:Armando Trovaioli
Interpreti:Massimo Troisi, Ornella Muti, Lauretta Masiero, Toni Ucci, Vincent Perez.




Trama:
Tratto dal romanzo di Theophile Gautier, il film narra la storia di un gruppo di teatranti girovaghi a cui si affianca il Barone di Sicognac (Vincent Perez) che prende il nome di Capitan Fracassa. Con lui c'e' Pulcinella (Massimo Troisi) che gli fa da servitore. Inizia così il viaggio che cambiera' la vita al barone di Sicognac.






Il postino


Anno:1994
Regia:Michael Radford
Soggetto:Tratto da "Il postino di Neruda" di Antonio Skarmeta
Interpreti:Massimo Troisi, Philippe Noiret, Maria Grazia Cucinotta




Trama:
E' la storia dell'amicizia di Pablo Neruda (Noiret), esule su di un'isola, e del suo postino (Troisi). Quest'ultimo cerca con ogni mezzo di entrare nelle simpatie del poeta per farsi aiutare a scrivere poesie per la bella fidanzata (Cucinotta). Finira' col diventare il suo confidente, lo specchio della sua coscienza. Il finale e' molto diverso dal testo originale di cui Troisi cambio' molto. Infatti il postino non ci sara' piu' quando Neruda tornera' sull'isola dopo molto tempo. Ad accoglierlo la sua bella fidanzata, diventata sua moglie, ed il piccolo Pablito.

Curiosita':
Massimo amo' tanto questa storia da volerne realizzare il film, facendosi guidare da un regista inglese, anche se le sue condizioni di salute non glielo permettevano. Infatti in molte scene, soprattutto quelle che lo vedono in biciclietta, si fece sostituire da una controfigura. Tra una ripresa ed un'altra si aiutava con l'ossigeno nella respirazione. Le ultime riprese del film le volle girare a Procida, l'unica isola che, secondo Massimo, dava le emozioni giuste attraverso i suoi posti e la sua gente. Infatti la prima del film fu proiettata proprio sull'isola. Pero' Massimo non era presente, ci lascio' per sempre due giorni dopo l'ultimo ciack.
Fu candidato all'Oscar. Fu uno dei piu' probabili vincitori, ma la commissione giudicatrice, con pretesti assurdi, non volle dare a Massimo il meritatissimo premio lasciando tutti noi napoletani, e non solo, in uno stato di profonda amarezza.




Istituto universitario Orientale
“Cinema e palcoscenico : l’universo artistico di
Massimo Troisi”.

di
Claudia Verardi


Data di laurea : 3/12/1996



Relatori : Valerio Caprara e Mino Argentieri

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